Domenica 19 maggio 2016.
Sono partito questa mattina sotto un cielo che a nubi nere minacciava acqua a catinelle, come se ne avessimo bisogno, dopo tutta quella che ci ha regalato da un mese a questa parte. Sono partito alla volta dell’az. agr. vitivinicola dell’amico Daglio Giovanni.
L’occasione era data da “quater pas per timuras” – L’azienda dell’amico Giovanni è sita nel tortonese, patria indiscussa del TIMORASSO, vino mitico, frutto di un vitigno autoctono che qui e in tutta la val Borbera ha trovato un valido habitat grazie al terreno, al lungo soleggiamento e al riparo dai venti.
Contrariamente ai presagi mattutini, la giornata divenne splendida e Giovanni potè accogliere tutti gli ospiti in un contesto bucolico. Sotto grandi alberi, accoglienti tavoli offrivano leccornie caserecce di grande gusto e ottima qualità, uscite e plasmate dalle mani sapienti della compagna e della sorella. La nota romantica arrivò poi, quando un bravo sassofonista consegnò al venticello ed alla compagnia romantiche canzoni d’altri tempi. Naturalmente alla base di tutto c’era il TIMORASSO che, fresco di cantina, dava il meglio di sè. Lode a Giovanni e lode al TIMORASSO per la bella giornata.
Ma parliamo un po’ anche di questo eccezionale vino. Il TIMORASSO è un vino che gli agricoltori di queste zone producevano fin dai tempi più remoti, abbandonato, quasi dimenticato, venne ripreso in tempi recenti. Alcuni vignaioli tenaci, volenterosi, intraprendenti e amanti del buon vino costruito con modi antichi, verso la fine degli anni ottanta, lo hanno rispolverato rifacendo nuovi impianti e praticando una continua selezione, ottenendo prima la DOC e subito dopo la DOCG. Ora il TIMORASSO appare nelle carte dei vini di molti ristoranti blasonati, italiani e stranieri, riscuote sempre più consensi ed è diventato il fiore all’occhiello dell’attuale vitivinicoltura tortonese.