Un calice di vino per scacciare le nostre paure
Dopo una settimana a Roma a incontrare ristoratori, baristi ed enotecari posso assolutamente affermare che la strategia italiana contro il Coronavirus sa di tappo. Incertezza, approssimazione e il procedere a tastoni nel buio hanno spaventato 60 milioni di italiani: i contagi sono sotto controllo e largamente curabili.
Dobbiamo assolutamente tornare a vivere, a uscir di casa pur con qualche precauzione, a prendere un aperitivo con gli amici o a sederci al tavolo di un ristorante per godere il meglio che l’Italia ha da offrire: vini, sapori, ricette, socialità e cultura.
Ciò che si rischia per la psicosi che ancora dilaga è un danno irrimediabile per la nostra economia, già, di suo, messa alla prova. Rischiamo d’essere noi a far morire un pezzo importante d’Italia, con i nostri comportamenti eccessivi e dettati da istituzioni nazionali incapaci. Le restrizioni e le raccomandazioni di limitare i viaggi nel Bel Paese stanno producendo danni devastanti per un settore e un indotto chiave per la nostra economia. Il comparto turistico produce un contributo diretto del 5% del Pil italiano, che se consideriamo l’indotto nel suo complesso risale al 13%.
In termini occupazionali, l’industria genera 3,5 milioni di lavoratori (il 15% del totale generale). Se Roma Fiumicino è l’aeroporto nel quale transitano più passeggeri in Italia (43,5 milioni), Venezia è la città più visitata dai turisti stranieri, con oltre 27 milioni di notti trascorse nelle strutture ricettive, la psicosi alimentata per il Covid-19 rischia di distruggere tutto questo e molto altro.
Il mondo ha visto un presidente del Consiglio raccontare alla Cnn che il nostro sistema sanitario aveva sbagliato, quando in realtà con organici e risorse a disposizione i nostri camici bianchi fanno miracoli sul fronte della cura e della ricerca. Difendiamo l’Italia migliore.
Non ascoltiamo chi scambia un brutto virus con la peste del Manzoni.
da Libero by Pierangelo Boatti