FRAGOLINO – vino proibito

Un vino leggero tipico del Triveneto e del Friuli la cui produzione è però vietata.

Avete mai sentito parlare di Fragolino? Qualcuno lo ha anche assaggiato? (Mi raccomando, nei supermercati o in alcuni autogrill esiste la bevanda al fragolino, tutt’altra cosa). Parliamo del vero Fragolino, quello fatto con l’uva.

E’ un vino molto leggero, bianco o rosso, passito e da considerare, malgrado la sua giovane età, (vanta soltanto pochi decenni di vita), una tipicità del Triveneto e del Friuli, ma, udite udite, se dovessero sorprendervi a portare una bottiglia di questo vino, senza etichetta, rischiereste una pesante multa.

Nel primo decennio del 19mo secolo, una normativa comunitaria vietava la coltivazione delle uve americane con le quali si produce questo vino, in particolare la varietà Isabella, Noah, con la quale si produce il Fragolino bianco, e Clinton, che produce un vino rozzo, molto tannico.

Il perchè di questi divieti è presto detto, nei primi anni del 19mo secolo furono importate in Europa queste varietà di uva che, a contatto con l’uva rossa da tavola europea, scatenarono l’oidio prima e la filossera dopo, due parassiti che fecero strage delle uve europee. Questo fattore, combinato con la crisi economica che impediva di fatto ai contadini di acquistare i trattamenti antiparassitari per le vigne, fece fiorire le coltivazioni, in aree non adatte alle vigne europee, in particolare in alta montagna, delle uve americane. resistenti alle malattie, uve che producevano vini leggeri con poco alcol e che si “tagliavano con il coltello”.

La crisi economica del 1929 sancì il successo di queste coltivazioni, che, in Francia, arrivarono a coprire oltre 200mila ettari di territorio, con grave pericolo per la sopravvivenza delle uve autoctone. A seguito di questa proliferazione Italia e Germania promulgarono una legge che ne vietava la coltivazione a difesa delle “razze” europee.

Di anni ne sono passati tanti, ma questo divieto, invece di essere abolito, si è ancor più rafforzato ai giorni nostri, ma solo in Italia, dal momento che in Germania sin dagli anni 50 è stata concessa una deroga.

La speranza è che i nostri burocrati si rendano conto dell’errore che si stanno commettendo e che, oltre a consentire la coltivazione di questa varietà di uve finalizzata alla sola produzione di grappe al Fragolino, modifichino la legge in maniera che non si torni al proibizionismo – di fatto il Fragolino viene prodotto e commercializzato sottobanco in tutte due le regioni nominate, e che sia consentito produrre questo vino leggero, dal profumo accattivante e perfetto per accompagnare un dolce alla fine di un ricco pasto.

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