VINO e PRETI

Il vino per celebrare la Messa Cristiana, secondo il Codice di Diritto Canonico, deve essere “naturale” e de genimine vitis et non corruptum, cioè deve provenire da uva matura e non dev’essere inacidito. L’adulterazione o l’aggiunta di sostanze, pur lecite per le leggi dello Stato, rendono il vino materia non valida, cioè illecita, per celebrare la Messa.

L’unica aggiunta permessa verso la fine della fermentazione alcolica è l’alcol di vino, con lo scopo di aumentare la conservabilità; il vino così ottenuto non può comunque superare i 18 gradi alcolici. Il vino può essere illimpidito purchè non restino tracce della sostanza chiarificante aggiunta. Il vino ottenuto per spremitura delle vinacce non è utilizzabile per celebrare la Messa.

Quale tipo di vino si deve utilizzare per il sacro rito cristiano?

Qualunque vino, bianco, rosso o rosato, purchè sia ottenuto secondo i criteri sopra esposti. Si tendono a preferire i vini liquorosi. poi il Moscato e il Marsala; i primi perchè più conservabili, gli altri due perchè macchiano meno il rivestimento dell’Altare.

Un tradizionale vino da Messa viene prodotto a Santo Stefano Belbo (AT), nel convento delle Pie Figlie di San Giuseppe, un altro lo si produce ad Alcamo in Sicilia, in un convento analogo. Nell’Italia centrale, in particolare in Toscana, il vino da Messa per antonomasia è il Vin Santo (vinsanto).

 

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