Omega 3 – indispensabile per la salute

I BENEFICI DEL PESCE PER IL NOSTRO BENESSERE

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Risponde alle nostre domande il dott. Andrea Poli, Direttore Scientifico NFI-Nutrition Foundation of Italy

1) E’ risaputo che il pesce ha effetti benefici sulla salute dell’organismo, ma dal punto di vista nutrizionale i pesci sono tutti uguali?

No, i pesci non sono tutti uguali. Alcune specie, come il salmone, sono più grassi e quindi particolarmente ricchi di “omega 3”, gli acidi grassi dotati di un’ampia serie di effetti favorevoli sul nostro organismo. Altre, invece, come il merluzzo e i suoi derivati (stoccafisso e baccalà) sono soprattutto un’eccellente fonte di proteine ad alto valore biologico. I loro effetti sulla salute sono quindi differenti, anche se, per certi versi, complementari.

2) Gli acidi grassi Omega 3 si trovano solo nel pesce?

No, in natura esistono essenzialmente tre tipi di Omega 3: l’EPA ed il DHA (acidi grassi a lunga catena) che si trovano soprattutto nel pesce, e l’ALA (acidi grassi a catena corta) che si trova anche in molti vegetali, come le noci, alcuni oli di semi e alcune verdure.
La cosa importante è che l’organismo non è in grado di produrli autonomamente, per questo è fondamentale introdurli attraverso l’alimentazione. Gli effetti di questi due omega 3, nel nostro organismo, sono differenti: l’EPA rappresenta per l’organismo il principio base per produrre particolari molecole (i cosiddetti “eicosanoidi”), dotate di azione antinfiammatoria, vasodilatatoria, antiaggregante (in grado, cioè, di bloccare l’aggregazione delle piastrine e quindi la formazione dei trombi). Il suo ruolo è quindi importante soprattutto nella prevenzione di molte malattie, e specificamente delle malattie cardiovascolari (come l’infarto di cuore), ma anche del cancro e delle malattie degenerative come l’Alzheimer. Il DHA, invece, è soprattutto un componente strutturale essenziale di molti tessuti nobili del nostro organismo, e specie del tessuto nervoso: è quindi un “mattone” indispensabile per costruire, e mantenere in efficienza funzionale, organi come il cervello, la retina, ecc.

3) In Italia si consuma parecchio pesce. Non bastano gli omega 3 che introduciamo già con la nostra dieta abituale?

Purtroppo no. Un paio di anni fa uno studio condotto da ricercatori del nostro Paese ha valutato in maniera accurata l’apporto alimentare di omega 3 da parte di un campione della popolazione italiana distribuito in tutta la penisola. I risultati sono stati piuttosto deludenti. Ben il 40% della popolazione consuma meno di 125 mg di omega 3 a lunga catena al giorno, ed il 20% a minore consumo ne introduce addirittura meno di 80 mg al giorno. Solo il 20% della popolazione (1 persona su cinque), consuma almeno 300 mg/die di questi acidi grassi, avvicinandosi alle indicazioni di consumo delle linee guida internazionali. Ben l’80% della popolazione italiana, secondo questi dati, ha livelli di consumo di questi acidi grassi assolutamente insufficiente e ben un soggetto su cinque introduce settimanalmente una quantità di acidi grassi largamente inferiore a quella che si trova in soli 10 grammi di un filetto di salmone norvegese.

4) Il pesce è un alimento adatto all’alimentazione dei bambini?

Un consumo adeguato di pesce è consigliabile, per una corretta alimentazione, in qualsiasi età: oltre che per il contenuto di acidi grassi polinsaturi omega 3, anche per l’interessante tenore di altri nutrienti, vitamine, minerali. Nei primi anni di vita, in particolare, il consumo di pesce è importantissimo: il cervello dei bambini cresce con loro. Ma il cervello umano ha bisogno di molti acidi grassi. 1/3 del suo fabbisogno è coperto da un acido particolare, il DHA, presente nei pesci grassi. Per questo è fondamentale che i bambini ne consumino in grande quantità, soprattutto tra i 6 e i 12 anni, il periodo in cui è maggiore l’espansione del volume cerebrale. Il consumo regolare di pesce nell’infanzia è importante e funzionale anche per la ricca quota proteica che apporta: le proteine del pesce, oltre ad assolvere in maniera ottimale il compito di costruzione e ricostruzione dell’organismo, contribuiscono in modo significativo ai meccanismi della sazietà, e giocano quindi un ruolo strategico nell’alimentazione dei paesi più sviluppati e industrializzati, dove la tendenza al soprappeso, soprattutto in età infantile, è crescente.

5) Il consumo eccessivo di pesce può causare fenomeni allergici?

Alcuni dati suggeriscono che un consumo di alimenti ricchi in acidi grassi omega 3 nelle primissime fasi della vita possa ridurre le manifestazioni allergiche, ormai diffusissime tra i nostri bambini. Sul piano biochimico, questo effetto è ben comprensibile: l’EPA (uno dei due omega 3 “a lunga catena” tipici del pesce) viene infatti utilizzato dall’organismo per produrre composti che hanno una minore azione infiammatoria, ed una minore capacità di indurre la contrazione dei muscoli delle vie respiratorie (il fenomeno alla base dell’asma allergico) rispetto agli acidi grassi presenti negli alimenti di origine non marina. Attualmente sono in corso studi controllati per studiare in modo più approfondito questo effetto protettivo degli omega 3.

6) Qual è il ruolo delle proteine per la salute dell’organismo?

Per meglio comprendere il ruolo delle proteine è necessario conoscere alcuni aspetti della loro struttura molecolare. Le proteine sono costituite da catene più o meno lunghe di molecole molto più piccole (i cosiddetti “aminoacidi”), il cui ordine e la cui sequenza definiscono le caratteristiche e quindi le funzioni di ogni singola proteina. Una sequenza di aminoacidi ben precisa caratterizza, per esempio, le proteine dei nostri muscoli (actina e miosina), un’altra la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue (l’emoglobina), un’altra ancora la proteina più importante del plasma (l’albumina), e così via. Per produrre le proprie proteine, il nostro organismo ha bisogno di tutti i 20 tipi di aminoacidi diversi che si trovano in natura: ma mentre molti è in grado di produrli da solo, altri (i cosiddetti “essenziali”) non li sa fabbricare, e deve quindi trovarli, già pronti, negli alimenti che consuma.

Ecco perché non tutte le proteine hanno lo stesso “valore biologico”: alcune (quelle delle uova, del pesce, della carne, del latte) contengono, in quantità equilibrata, tutti gli aminoacidi essenziali; altre (come le proteine vegetali) sono meno adeguate alle nostre esigenze, e vanno combinate in modo vario (quelle dei legumi con quelle dei cereali, per esempio), per renderne ottimali le caratteristiche nutrizionali e funzionali.

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